Significato di anatocismo? Vediamolo in questo articolo!
L’anatocismo nel linguaggio bancario è la produzione di interessi da altri interessi scaduti e non pagati, su un determinato capitale. Nella prassi bancaria tali interessi vengono definiti composti.
La capitalizzazione degli interessi e il fenomeno attraverso la quale gli interessi che si producono a loro volta divengono capitale, l’anatocismo è di conseguenza il fenomeno per il quale gli interessi, divenuti capitale, producono altri interessi.
Questo fenomeno dovrebbe essere neutro ma in realtà fu applicato dalle banche in maniera distorta perché nelle NBU erano previsti periodi di capitalizzazione non coincidenti per il calcolo degli interessi attivi e quelli passivi (trimestrale per gli interessi passivi annuale per quelli attivi)
Negli anni 90′ ci furono diversi dibattiti sulla questione in quanto la Giurisprudenza tendeva a considerare l’uso previsto dalle NBU come non configgente con il disposto dell’art. 1283 secondo il quale ” In mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi “.
Si riteneva quindi che gli usi che regolano l’anatocismo nei contratti bancari fossero veri e propri usi
normativi, come tali in grado di derogare al disposto dell’art. 1283.
Il termine anatocismo deriva dal greco anà (di nuovo) e tokòs (interesse) e sta ad indicare l’azione con cui si sommano gli interessi al capitale sul quale sono stati calcolati (capitalizzazione degli interessi), in modo che detti interessi producano a loro volta altri interessi supplementari.
In altre parole si tratta del cosiddetto calcolo degli interessi sugli interessi.
Da un punto di vista strettamente giuridico, in un’obbligazione pecuniaria l’utilizzo dell’anatocismo comporta, per il debitore, il pagamento non solo del capitale e degli interessi concordati, ma anche degli ulteriori interessi calcolati sugli interessi già computati e già scaduti, comportando conseguentemente una crescita esponenziale del debito, soprattutto in presenza di tassi di interesse elevati.