Mi potete descrivere la teoria di galileo,la sua scoperta astronomica sul sole?

Domanda di Gianfranco: Mi potete descrivere la teoria di galileo,la sua scoperta astronomica sul sole?
allora…qual’è stata la teoria di galileo sul sole e sulla Terra che l’ha portato in tribunale citato come eretico?mi potete pure descrivere cosa diceva il pensiero di copernico sul sole e sulla terra?
Quali sono le differenze tra copernico e galileo nelle loro teorie?
e la Chiesa cosa sosteneva?Perchè era contraria a ciò che diceva Galileo?
Per favore riuscite a rispondere a queste domande che ho la verifica sabato e questi punti non mi sono molto chiari :I grazie mille!DIECI PUNTI AL MIGLIORE!

Migliore risposta:

Answer by Bonazzo4ever
Galileo Galilei (Pisa 1564 – Arcetri, Firenze 1642), fisico, astronomo e filosofo della natura italiano; assieme all’astronomo tedesco Giovanni Keplero diede inizio alla rivoluzione scientifica culminata nell’opera di Isaac Newton.
Il disaccordo con l’autorità ecclesiastica, in seguito alla sua adesione alle tesi copernicane, l’obbligo di abiurare e la condanna che ne seguì segnarono una tappa fondamentale nella storia del pensiero scientifico.
Figlio del musicologo Vincenzo, Galileo ricevette la prima formazione culturale presso i monaci di Vallombrosa; nel 1580 si iscrisse alla facoltà di medicina dell’università di Pisa, ma il maturare di nuovi interessi per la filosofia e la matematica lo spinse ad abbondonare gli studi intrapresi e a dedicarsi a queste discipline. Nel periodo successivo lavorò ad alcuni scritti sull’idrostatica e sui moti naturali, che non furono pubblicati. Nel 1589 divenne professore di matematica a Pisa, dove iniziò la critica del pensiero aristotelico: si dice che per dimostrare ai suoi allievi l’errore del filosofo greco, secondo il quale la velocità di caduta di un corpo era proporzionale al suo peso, egli abbia lasciato cadere contemporaneamente due oggetti di peso diverso dalla Torre pendente.
Nel 1592 ottenne la cattedra di matematica all’università di Padova, dove rimase per diciotto anni.
Nell’ambiente stimolante di questa città, Galileo inventò un “compasso” geometrico-militare per calcolare la soluzione di problemi balistici, e realizzò numerosi esperimenti che lo condussero alla scoperta delle leggi che regolano la caduta libera dei gravi; studiò il moto dei pendoli e alcuni problemi di meccanica. Per quanto riguarda l’astronomia, egli dichiarò la sua adesione alla teoria copernicana sin dal 1597 e, in contrapposizione alla concezione geocentrica del cosmo elaborata da Tolomeo, addusse una teoria delle maree che assumeva il movimento della Terra.
L’invenzione del cannocchiale, nel 1609, rappresentò una svolta nella sua attività scientifica: perfezionò lo strumento e lo utilizzò per precise osservazioni astronomiche che culminarono nella scoperta di montagne e crateri sulla Luna, della Via Lattea come ammasso di stelle e dei quattro maggiori satelliti di Giove.
Pubblicò le sue scoperte nel marzo 1610 nel Sidereus Nuncius, la fama che ne trasse gli procurò un posto di matematico e filosofo di corte a Firenze, dove, libero dagli impegni dell’insegnamento, si dedicò alla ricerca e alla stesura delle sue opere. L’osservazione delle fasi di Venere (1610) rappresentò una convincente conferma dell’ipotesi copernicana. La sua critica alla teoria di Aristotele sulla perfezione dei cieli innescò un’accesa polemica con l’ambiente filosofico; il contrasto con i teologi si inasprì ulteriormente con la pubblicazione, nel 1612, di un’opera sulle macchie solari in cui Galileo faceva aperta professione delle teorie copernicane, considerate eretiche perché in contraddizione con il contenuto della Bibbia. Nel 1614 un sacerdote fiorentino denunciò i seguaci di Galileo dal pulpito; Galileo rispose con una lunga lettera nella quale affermava che il conflitto tra il pensiero scientifico e l’interpretazione dei testi sacri non era sintomo di una duplice verità, bensì di una non corretta interpretazione di questi ultimi e che sarebbe stato un grave errore elevare qualsiasi posizione scientifica a dogma della Chiesa, così com’era avvenuto per la teoria aristotelica o per il sistema tolemaico.
All’inizio del 1616, i libri di Copernico furono sottoposti a censura per editto e il cardinale gesuita Roberto Bellarmino intimò a Galileo di ripudiare la teoria sul moto della Terra.
Galileo restò in silenzio per anni, lavorando a un metodo per determinare le longitudini sul mare in base alla posizione da lui prevista dei satelliti di Giove e riprendendo gli studi precedenti sulla caduta dei corpi. Espresse le sue opinioni sul metodo scientifico nel Saggiatore (1623) che, sebbene contenesse un’interpretazione non corretta del fenomeno delle comete, fu accolto benevolmente dal nuovo pontefice Urbano VIII.
Nel 1624, incoraggiato dal credito ottenuto, iniziò un’opera che voleva chiamare Dialogo sulle maree, in cui le teorie tolemaica e copernicana venivano esaminate alla luce della fisica delle maree. Nel 1630 il libro ricevette il visto per la stampa dai censori della Chiesa di Roma e fu pubblicato due anni dopo col titolo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. Nonostante due visti ufficiali, Galileo venne convocato a Roma dall’Inquisizione, che lo processò per “grave sospetto di eresia”: costretto ad abiurare, venne condannato al carcere a vita, rapidamente commutato negli arresti domiciliari permanenti ad Arcetri. Fu ordinato, inoltre, che il Dialogo venisse bruciato e che la sentenza contro lo scienziato fosse letta pubblicamente in tutte le università.
L’ultimo libro di Galileo, Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attinenti alla meccanica, pubblicato

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