HOLD THE DOOR – IGNORA IL DOLORE (dub ita)

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Con la mia voce, un’alternativa per Hold The Door.
Qualcuno mi ha chiesto come avrei tradotto io l’ormai famigerato “Hold the Door”, all’origine del nome del gigante buono del Trono di Spade, Hodor.
La versione italiana ufficiale, dopo qualche giorno di proposte online più o meno amatoriali e/o goliardiche, è stata, come ben sapete, “Trova il modo”, soluzione dignitosa ancorché discutibile come tutte le scelte che un dialoghista si trova a dover fare, e ne so qualcosa… Quindi massimo rispetto per il lavoro del collega Sandro Acerbo, peraltro professionista notevole in tutte e tre le vesti artistiche del doppiaggio: voce, direzione, dialoghi.
A bocce ferme, e avendo avuto qualche minuto per rifletterci sopra, cercando di capire bene il contesto in cui la frase è pronunciata e visionando anche il labiale relativo, mi è venuto in mente un “Ignora il dolore!”, che ha il pregio di contenere (a parte la H) tutte le lettere di “Hodor”, è assolutamente privo di appuntamenti labiali (come “Hold the door”), ed è pertinente alla situazione, in quanto è un invito al massimo sforzo, da profondere a tutti i costi.
Il fatto che abbia più sillabe non importa, perché può essere comodamente velocizzato, tanto più che è detto nella estrema frenesia del momento. Oltretutto “Ignora il dolore” è anche fortemente espressivo nella prospettiva di chi lo pronuncia. Vale anche per lui, visto che sta subendo un forte shock…
Qualcuno ha esclamato “L’ha copiata dal forum!”. No, non l’ho copiata, è frutto di mia personale elaborazione. Capisco che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Però pensare che un riconosciuto professionista del settore si attribuisca una soluzione altrui, ben sapendo che chiunque può verificare se esiste un precedente, è addirittura puerile. Se è soluzione già trovata da qualcuno, questo mio post vale come conferma che trattasi di ottima soluzione.
Spero mi sia riconosciuto almeno il merito di portarla a conoscenza di un più vasto pubblico, sviluppandola con argomenti e con una dimostrazione audiovideo.
Forse “ignora il dolore” è un filino aulico, ma vabbè, è il mio vizietto e comunque in un fantasy l’aulico ci sta… 😉
Mi si dice che Meera è troppo grezza per formulare un invito così forbito, ma è pur sempre figlia di un potente vassallo. Mi si dice anche che comunque non direbbe mai una cosa simile a uno stalliere ritardato, ma Hodor in gioventù non era ritardato e non possiamo sapere quanto lo sia ora. Magari capisce tutto ma non sa più parlare. E in ogni caso in cinematografia “cosa fatta (e detta) capo ha”. Se Meera gli dice “ignora il dolore”, il pubblico assume automaticamente che Hodor possa comprenderla. Elementare.
Si aggiunge che il momento è troppo grave per “darsi un tono” con un frasario illustre, ma proprio perché il momento è particolare, e arriva ad essere simbolico ed epocale, su una musica potentemente evocativa che lascia in sottofondo il realismo sonoro della battaglia, una frase assonante e allitterata come “ignora il dolore” è un ordine perentorio, che diventa poi quasi un mantra, ossessivamente ripetuto.
Altra obiezione è che lei gli vuol bene, quindi non gli darebbe mai un ordine così spietato. Ma questo è proprio l’ultimo dei problemi, artisticamente parlando.
Basta che la doppiatrice lo dica (ripetendolo poi varie volte in fuori campo) in modo perentorio ma straziante e straziato e conserviamo il valore del sentimento d’affetto che la lega a lui. Di più, a quel punto “ignora il dolore” vale per lui ma anche per lei, costretta a dargli l’ordine di sacrificarsi.
Spesso vi concentrate solo sul testo, perdendo di vista il fatto che le voci possono comunicare molto più di quel che materialmente dicono…
Ignorare il dolore è esattamente quello che il gigante fa, opponendosi all’orda malefica, lo testimoniano le sue reazioni di dolore appunto, ancorché sempre più evanescenti. La direzione, in questo caso, potrebbe chiedere alla voce italiana del gigante di amplificare tali reazioni di dolore, per assecondare il senso della frase che continua a risuonare.
Qualcuno dice che in questa mia versione si passa troppo in fretta dalla prima frase alla contrazione in “Hodor”, ma io ho seguito scrupolosamente l’originale. Dove la mia voce dice chiaramente “Hodor” è dove lo dice chiaramente la voce originale. Ma volendo oppormi all’originale avrei comunque potuto farlo, ritardando il momento della contrazione definitiva. Posto che abbia un senso porsi questo problema sullo sconnesso eloquio di un individuo in crisi epilettoide… Quindi il valore dell’alternativa resta.
In ultimo, come è stato notato, “ignora il dolore” è concetto perfettamente coerente con la vita sventurata del personaggio, che anche nel momento estremo deve resistere come ha sempre fatto. La battuta, quindi, si presta a molteplici interpretazioni, in un momento altamente suggestivo e lirico della trama.
That’s my two-cents, folks… 😛


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